giovedì 28 luglio 2011

Creatività

A volte la intendo come una parola d'ordine, un motto, un modo di vivere.
Adoro essere creativo e cerco di esserlo in tutto ciò che faccio. Al lavoro, nelle mie idee, nei miei discorsi, nella mia vita privata anche. Mi sento creativo nell'anima quando non riesco a dormire di notte perchè qualche idea malsana mi balena in testa e non vuole proprio andarsene. Mi sento creativo quando scrivo codice e mi esibisco in mille acrobazie pur di raggiungere un determinato scopo nella maniera più elegante e chic possibile.
Mi sento creativo quando compro del legno e tento di plasmarlo secondo la mia volontà. Non è un delirio di onnipotenza questo ma più semplicemente un'incredibile voglia di scoprire il mio limite personale. Limite personale che varia dalla capacità intellettive alle capacità manuali. Quest'ultime, di sicuro, sono quelle più limitate.
Sin da piccolo ho preferito usare la mente invece che le mani per costruire o creare qualsiasi cosa. Solo coi LEGO mi trovavo bene poichè erano già squadrati a dovere e precostruiti.
Da qualche anno, invece, mi sto cimentando nel lavorare il legno. Un materiale povero e reperibile ovunque. Un materiale che non è così rigido come sembra, accetta qualsiasi mano e qualsiasi tipo di lavorazione. Non si tira mai indietro se sollecitato a dovere, accetta ogni sfida insomma. Adoro il legno perchè assomiglia tanto al LEGO. Squadrato e precostruito come piace a me.
Ed è allora che entro in simbiosi con questo materiale. Comincio con l'immaginare strutture geometriche e piani più o meno inclinati. Un misto tra disegno tecnico, fisica e matematica. Insomma, tutte le materie scolastiche in cui andavo peggio.
Devo ammettere però che col tempo le mie conoscenze teoriche sono migliorate, fortunatamente.
Anni fa costruii una lampada come regalo di compleanno per la mia fidanzata. Circa 40 ore di lavoro tra taglio del legno ed assemblaggio per un risultato disastroso. Se la conoscete, chiedete direttamente a lei. Precisiamo, l'idea di base era ottima, il regalo (l'idea in sè) è stato molto apprezzato. La struttura (de)cadente ha retto all'incirca un paio d'ore poi è sprofondata come Atlantide.
L'anno scorso, conscio degli errori precedenti, provai a fare un'altra lampada. Versione 2.0 potrei definirla e ben si sa che le versioni nuove portano miglioramenti e correzioni. Questa volta impiegai solo 3 ore per crearla da zero. Notevole miglioramento.
E così fu, la seconda lampada è ancora in camera sua funzionante e ben stabile.
Ora (con ora intendo non più di 10 minuti fa) una lampadina mi si è accesa. Nuova idea, simile alla versione 2.0, diciamo più una versione 2.1 magari da creare per il mio nuovo appartamento.
Se il progetto iniziale prevedeva una struttura cubica, il nuovo progetto presenterà una struttura piramidale.
Il problema però ora è capire quando trovare il tempo per farla. Quasi sicuramente se ne riparlerà a Settembre.

Mood attuale: vista l'ora direi affamato
Canzone attualmente in playlist: 'I was born to love you' (Queen)

mercoledì 27 luglio 2011

Disservizi in corso

Recentemente ho affittato un immobile. Ho preso questa decisione poichè da quando i miei fratelli hanno spiccato il volo, il nido iniziava a stare stretto anche a me. Precisiamo che non è che mi trovassi male ma semplicemente che passare da 3 fratelli ad essere un figlio unico si fa sentire. Specialmente all'inizio.
Inoltre, dopo l'esperienza lavorativa plurimensile passata a Londra lo spazio richiesto dal mio Io si è ingrandito esponenzialmente.
Ho trovato molto divertente ed educativo dover badare totalmente a me stesso (cibo, spesa, lava e pulisci casa) per 3 mesi. Era però anche bello tornare a casa, mettere gli indumenti a lavare e magicamente ritrovarli puliti e stirati nel cassetto. Stare nell'hotel di famiglia per qualche giorno era rilassante. Una vacanza niente male ed il servizio davvero molto cortese.
L'esperienza lavorativa è poi finita e tornato a casa in pianta stabile, i "problemi" iniziali si facevano di nuovo sentire.
A volte si ha voglia e anche bisogno di tornare a casa e potersi totalmente rilassare senza altre persone in giro che vogliono interagire. Premettiamo, ciò non è un male solo che ci sono momenti in cui l'unico rumore che mi piace sentire è quello del mio stomaco quando ha fame o della tv accesa.
Di conseguenza mi rimisi a cercare casa e la soluzione più veloce e a portata di mano pareva essere quella di andare in affitto. Così cambiai i miei obiettivi e cominciai a spulciare siti su siti per trovare l'offerta a me più consona.
Centinaia di chiamate e visite immobiliari dopo trovai il mio nuovo nido. Il Mio nido.
Circa un mese fa firmai il contratto di locazione, fu qualcosa di abbastanza veloce. Un paio di firme e tutti amici come prima anzi, anche amici più di prima vista gli assegni che giravano tra il proprietario e l'agente immobiliare.
Felice come una Pasqua, il giorno dopo cominciai a stipulare contratti per luce e gas e iniziai a portare cose nel mio appartamento. Utensili da cucina, strofinacci, pentole, piatti, bicchieri, tovaglioli, sottobicchieri, scolapasta. Insomma, tutto il necessario.
Dal punto di vista logistico e teorico tutto era molto semplice considerando anche che i contratti li feci totalmente via web senza neanche alzare il sedere dalla sedia dell'ufficio. Pura fantascienza per quanto siamo abituati alle tipiche procedure contrattuali italiane.
Ebbro di tutta questa felicità cominciai inoltre ad informarmi sul cosa fare e sui dati necessari per i diversi contratti.
Per il contratto luce è stato tutto molto semplice dato che il contatore si presentava nuovo di zecca e tutti i dati (soprattutto l'ID contatore) erano a portata di mano.
E con il gas che sono cominciate le varie magagne. Innanzitutto il contatore era piombato e non avevo modo di risalire al famoso PDR (l'ID di quest'altro contatore). Chiamai quindi il nuovo fornitore del gas per chiarire questo punto che mi rimbalzò verso il vecchio distributore che era Iren (la vecchia AES). Voglio specificare il nome perchè serva in un qualche modo da monito ad altre persone. Ora spiego meglio il perchè.
Chiamai il call-center Iren che mi spiegò che il famoso PDR non poteva darmelo. Credendo all'operatore dell call-center richiamai il nuovo fornitore che mi spiegò che quel dato è fondamentale per procedere con l'adesione e soprattutto loro DEVONO darmelo.
Un pò scocciato chiamai nuovamente Iren che mi ripetè "non posso darle il PDR" ma poi aggiunse "perchè non è questo il numero da chiamare". Piano piano la verità veniva a galla. Chiamai così il nuovo numero che, stranamente direi, mi rispose "non posso darle il PDR" ma, anche loro aggiunsero, "telefonicamente. Deve andare agli sportelli".
Dopo mezz'ora di telefonate (naturalmente a pagamento) riuscii a capire dove recarmi per avere questo maledetto codice.
In pausa pranzo corsi verso gli sportelli Iren dove, inizialmente, mi fu subito detto da una promoter che quel dato non potevo averlo. A quel punto ero già pronto a tirare il collo di qualche dipendente. Fortunatamente la signora in reception evitò di dare corda alla prima signora in questione e mi diede il numero per lo sportello interessato.
Leggo il biglietto e scopro di avere 39 persone davanti ed ingenuamente pensai: "beh, è un servizio privato, gli sportelli qui funzioneranno". Mai errore fu più grosso aggiungerei. Su 14 sportelli presenti ben 8 erano chiusi. Tra l'altro l'unica tipologia di sportello a mia disposizione era quella condivisa con gli utenti che devono anche attivare dei contratti. Ciò significa che non esiste uno sportello per le informazioni veloci ma bisogna mettersi in coda ed aspettare.
Dopo 2 ore arrivò il mio turno e tempo 1 minuto ero già fuori da lì con tutti i dati necessari. Un pò spazientito ma comunque con il PDR magico tornai in ufficio.
In seguito all'adesione di entrambi i contratti ricevetti via mail tutti i dati necessari ma una riga dell'intero testo mi insospettì particolarmente, quella relativa al dover aspettare 10 giorni lavorativi prima che la pratica venisse realmente elaborata così da facilitare un'eventuale rescissione.
Interessante che di questo dato nessuno ne parli. Tralasciando questo piccolo particolare, approfittai dei giorni successivi per avere maggiori informazioni su questi giorni e, soprattutto, per cercare di eliminarli.
Fu impossibile e l'operatrice del call-center tentò inoltre di spiegarmi che quello è il tempo minimo perchè la pratica fosse inserita nel sistema.
Cavolo, 10 giorni per inserire 4 dati? A saperlo gli prestavo il mio Commodore64, sicuramente più performante dei loro sistemi!
I 10 giorni passano ed un pò preoccupato ieri decido di chiamare il mio nuovo fornitore (che si è sempre dimostrato molto cortese ed affidabile).
Per quanto riguarda il contratto elettricità mi spiegano che sarebbe stato attivato al massimo nelle 48 ore successive. Bene, buona notizia!
Richiamo nuovamente per il contratto gas questa volta e con mio sommo piacere scopro che nonostante l'adesione al contratto sia stata fatta il 7 Luglio scorso, Iren ha accettato la pratica solamente il 14 Luglio.
"Come scusa?Non ho ben capito.." questa è stata la mia immediata reazione con l'operatore. Poverino, "ambasciator non porta pena" però sono cominciate a girarmi da quel momento. Ben più di quanto già non facessero in precedenza.
Cerco di farmi spiegare meglio la situazione e praticamente scopro che, come i bambini alle elementari, Iren sta cercando di rallentare la pratica così che a me passi la voglia di cambiare gestore (succede molto spesso la stessa cosa con gli operatori telefonici). Quindi capisco che non avrò il gas entro la fine di questa settimana, che tutto sarà spostato almeno alla prossima. Piccolo particolare, io dalla prossima settimana non sarò più reperibile. Sono in ferie e manco il Papa può disturbarmi in quei giorni.
L'operatore non riesce neanche a consolarmi poichè fin quando Iren non fa un passo avanti loro sono fermi ad aspettare ed io aspetto e lo piglio pure in saccoccia.
Ed io che credevo che essendo ormai un servizio privato, la qualità del prodotto fosse migliore. Mi sbagliavo su tutta la linea.
Alle aziende italiane non importa niente del consumatore finale. Non importa loro se l'utente da loro riceva un servizio o un disservizio.
Per scrupolo oggi sono passato da casa per controllare se la luce fosse stata attivata. Avevo le dita incrociate per tutto il tragitto ufficio-casa. Guidavo col naso praticamente.
Arrivo in cantina e mi piazzo davanti ai contatori. La scena si svolge quasi al rallentatore. Il mio sguardo cade esattamente su di lui. Faccio un passo avanti. Ne faccio un altro e metto la mano sulla leva magica. La tiro su. Ero talmente teso che ci ho impiegato un paio di secondi prima di lasciarla andare e notare l'esito della mia operazione. Stacco lentamente la mano e mi accorgo che come per magia la leva sta su. Come lessi su un vecchio libro "E luce fu".
Da quel momento ho cominciato a muovermi ed a pensare al doppio della velocità. Sono corso dentro casa a provare tutti gli interruttori e soprattutto a spegnere tutte le luci. Non ci accorgiamo di quanto luce e gas siano ormai fondamentali finchè non possiamo accedervi in tutta semplicità.

Mood attuale: Più felice di stamattina, ma comunque ancora alterato verso Iren
Canzone attualmente in playlist: 'My Generation' (Limp Bizkit)

Music is my life

La musica è sempre stata nella mia vita. Come sottofondo, come accompagnamento, come ricordo di qualche momento o di interi anni passati.
Non riesco a vivere senza ascoltare musica. La ascolto quando sono in macchina per andare a lavoro, quando sono a lavoro e naturalmente anche quando torno a casa dal lavoro. La musica è un'ottima compagnia ed un'ottima compagna allo stesso tempo. Sa regalare emozioni ma è anche capace di spronarmi quando ho bisogno di caricarmi e ricaricarmi.
Quando faccio tardi la sera, il giorno dopo ascolto del sano rock al massimo volume. Piuttosto rischio di rimanere sordo per i prossimi 60 anni ma adoro rischiare.
Se ho voglia di cantare (o in macchina o nella mia mente, in altri modi potrebbe essere pericoloso per qualsiasi orecchio umano e non) ascolto musica italiana (de gregori e de andrè principalmente) o canzoni che conosco a memoria.
Ascolto musica anche quando non la sto realmente ascoltando, ripasso la melodia nello spazio tra il cervello e le orecchie e di spazio ce n'è a bizzeffe (suggerimento, la mia testa non è così grande). Trip mentali a parte, sono certo di non essere l'unico a svegliarsi la mattina con una canzone ben piantata in testa. È un ottimo modo per cominciare la giornata. Forse non così ottimo quando in testa ti si piantano i Dari o una Lady Gaga qualsiasi. E pensare che non ascolto mai certa m.....usica (ho fatto davvero fatica a scrivere quelle 5 lettere).
Ascolto una moltitudine di generi e sono incredibilmente aperto a qualsiasi influenza. Insomma, se una canzone mi piace non guardo al genere o all'artista. Non sono schizzinoso però se posso scelgo bene!

Mood attuale: pronto per dormire.
Canzone in mente: 'Buonanotte fiorellino' (Francesco De Gregori)

November rain

"Il governo ha deciso che data la crisi economica che ancora interessa il nostro Paese, quest'anno è stata cancellata l'estate così da aiutare le famiglie ad evitare inutili sprechi di denaro. Con questo provvedimento, viene evitata la migrazione della gente nei luoghi di villeggiatura caldi ed assolati in favore di un clima più triste ed umido che fa bene unicamente al portafogli".
Conoscendo i nostri parlamentari questo pseudo-comunicato potrebbe non essere così lontano dalla verità!
Cagate a parte, non credo di aver mai vissuto un'estate peggiore di questa. Più che estate bisognerebbe definirla "Autunno I" del 2011, "Autunno II" cadrà come sempre nei periodi più freddi.
Questa estate è davvero bizzarra. Piove ogni 2 giorni ed ogni 3 giorni fa freddo. Mi  sono ritrovato più volte ad aprire l'armadio e cercare un maglioncino da indossare sopra alle mie t-shirt. Vero è che giro in t-shirt tutto l'anno e quando fa più freddo le abbino a qualcosa di più tipico in relazione alla stagione come maglioni con le renne, moffole, cappelli di lana, sciarpe, tute da sci all'occorrenza.
Però tutto questo abbigliamento è negli armadi immerso in chili di naftalina da mesi ormai, non credevo di dover riaprire gli armadi e tristemente cercare qualcosa di più caldo del tipico cotone a maniche corte.
Questo tempo provoca tendenzialmente due tipi di reazione o la tristezza infinita oppure la tristezza infinita accompagnata dalla scarsa voglia di lavorare.
Fortunatamente la mia mente è ancora nel primo tipo di reazione ma si sta inesorabilmente avvicinando al secondo. Il grigiore autunnale mi mette tristezza perchè fissandolo la mente procede come un gambero a ritroso verso i mesi più assolati e i bei ricordi estivi. E quindi ora il mio cervello cosa potrà fare? Dovesse ripercorrere a ritroso un viaggio verso i mesi estivi farebbe un bel salto temporale di quasi un anno ormai. Avrebbe veramente bisogno di una DeLorean in questo momento. Oppure, più semplicemente, dovrei evitare di guardare fuori dalla finestra. Non lasciarmi attrarre dalle gocce sul vetro, dal lento e ritmico ticchettio della pioggia sui balconi. Non dovrei fissare il vuoto cercando di scorgere minuscole gocce d'acqua che inesorabilmente si muovono verso il terreno sottostante. Tanti non dovrei, forse troppi. L'unica cosa certa in questo momento è che la voglia di lavorare ancora non è arrivata. Forse è rimasta imbottigliata nel traffico ed io ne approfitto per leggere un pò di giornali e notizie dal mondo.
Anzi, ancora meglio. Vado al bar a farmi una cioccolata calda che ci starebbe proprio bene in questo momento. E poi comincerò a pensare ai regali natalizi che mi sa che "Natale I" non tarderà ad arrivare quest'anno.

Mood attuale: Umido ed infreddolito
Canzone attualmente in playlist: "La valigia dell'attore" (Francesco De Gregori)

martedì 26 luglio 2011

Notturna

Di notte la macchina mi parla. Mentre mi riporta a casa e fuori è buio e la città dorme. Siamo io e lei da soli ad attraversare strade ed incroci lampeggianti. Usa la musica per parlare. Sa scegliere sempre il mood giusto per quando la testa ha voglia di vagare libera.
 Note basse, calde ed un pò malinconiche si spandono per lo spazio che mi circonda. Passa un De Gregori con il suo 'caldo e scuro' e canto a bassa voce quasi mentalmente pur di non disturbare i miei stessi pensieri. Lascia spazio ai Coldplay con la loro 'we never change' dai toni romantici ma dal sapore di storia appena finita dall'amaro in bocca.
Di notte mi sento poetico e molto creativo. Più poetico che altro e sono certo di non essere l'unico a farsi certi trip mentali quando fuori è così. Buio.

Mood attuale: stanco ed assonnato
Canzone notturna: 'Ti sento vivere' (883). Perché la fidanzata è lontana ma tra poco ritorna e sono tante le parole d'amore che voglio poter esprimere al suo rientro.

lunedì 25 luglio 2011

tremolio piemontese

Lunedì pomeriggio. Ufficio calmo ed incredibilmente silenzioso. Nonostante l'orario da abbiocco post-pranzo eravamo tutti abbastanza produttivi.
La musica nelle orecchie era a palla per evitare che la palpebra calasse significativamente oltre il punto di non ritorno.
Ad un certo punto sento, ad altezza pavimento, un battere incessante. Alzo leggermente gli occhi e vedo il mio collega che tiene il tempo con il piede. Cavolo che potenza che ha negli arti inferiori se lo sento fin qua a 2 metri di distanza.

Poi il dubbio ci assale. Tutti ci fermiamo, ci guardiamo un pò stupiti e finalmente arriviamo alla medesima soluzione: terremoto!

Non sentivo un terremoto, di quelli che senti per davvero, da quando ero bambino. La sensazione che provoca immediatamente questo diversivo pomeridiano è strana. Il cervello non sa come reagire, uscire all'esterno in attesa di tempi migliori o continuare a lavorare dato l'incredibile produttività dimostrata negli ultimi minuti.
Lo so, è un pensiero malato però cavolo stavo veramente andando come un treno. Grazie a Dio, l'istinto di sopravvivenza prevale. Raccatto portafogli, telefono, tabacco e chiavi al volo ed esco dalle scale antincendio. So benissimo che in certi casi di "emergenza" la cosa migliore è di non badare ai beni materiali però era tutto incredibilmente a portata di mano: tempo netto dell'operazione 20 nanosecondi (a me Flash fa un baffo).

Arrivati sotto scorgo molta gente che telefona ed invia sms per capire meglio la situazione tra amici e parenti. Incredibile come molti di loro fossero pronti ad affermare che "il telefono dall'altra parte non squilla" oppure "il messaggio ancora non me l'ha inviato". Il dubbio che assale è sicuramente uno: "Le linee sono già intasate? Che infrastruttura di m...".
Un altro mio collega, prontamente, googla su questo argomento e La Stampa già ne riporta la notizia. Incredibile quanta gente sia pronta ad affondare con la nave in certi casi. Anche molti miei colleghi sono rimasti dentro, chi impegnato in riunioni, chi invece stacanovista o chi invece totalmente rincretinito.

Da 10 minuti circa siamo tornati alle nostre postazioni. Nulla è cambiato da prima la voglia di lavorare è rimasta lì al suo posto, fedele come un Labrador o un pò meschina come un Certosino. Nulla è realmente successo, tutto è a posto ed io prontamente ho inforcato nuovamente le cuffie ed ho fatto ripartire la mia playlist.

Concludendo, tanto tremore per nulla.

Mood attuale: Ci vorrebbe una birra od un San Simone per riprendermi o darmi il colpo di grazia.
Canzone attualmente in playlist: 'Slow Hands' (Interpol)

Stefano Re

La traduzione è ironicamente pessima ma serve ad introdurre uno dei miei artisti preferiti.
Adoro definirlo un artista perchè quest'uomo è capace di estrarre arte allo stato puro da del semplice inchiostro.
Ne amo lo stile e le capacità narrative da una decina di anni ormai.

Leggere un libro è come entrare nella mente di qualcuno. Se il libro è scritto bene (soggettivamente parlando) è capace di farti immergere in mondi nuovi, scenari misti tra il mistico ed il terrore. La lettura è immedesimazione, permette alla nostra mente di ampliare lo scenario fantastico di cui tutti siamo forniti.

Quando leggo un libro, quando leggo di un personaggio o di una determinata situazione la mente comincia a disegnare su una tela vuota. A volte la descrizione di un qualcosa non è sufficiente a comprendere finchè il nostro cervello non riesce a trasformare il tutto in immagini.
Essendo noi bombardati di immagini dalla mattina alla sera, il senso più sviluppato è sicuramente la vista. Di conseguenza il nostro cervello ha bisogno di sfruttare questo senso per poter imprimere maggiormente un concetto, una persona, un'idea in generis.

Ho letto quasi l'intera bibliografia di questo autore, ne sono rimasto profondamente affascinato sin dal primo tomo (erano più di 1200 pagine) che mi capitò in mano.
Lo stile minuzioso con cui descrive una qualsiasi cosa mi cattura. Molti lo considerano prolisso, quasi un modo di scrivere pagine, quasi che venga pagato in base al numero di capitoli scritti. Ma il periodo 'pulp' della letteratura è finito da decenni ormai e credo che lui non l'abbia mai veramente vissuto.

Trovo inoltre incredibile la sua capacità di partire da un avvenimento X per arrivare ad una conclusione Y totalmente differente. Mi sono imbattuto in questa casistica più di una volta e lo trovo veramente geniale.
Concludendo, adoro la sua arte e le sue capacità e spero vivamente continui a scrivere valanghe di libri perchè sono sempre capaci di farmi tornare bambino a quando bastava veramente poco per viaggiare...con la fantasia però!

Mood attuale: il terzo caffè inizia a risvegliarmi dal torpore mattutino
Canzone attualmente in playlist: 'La follia della donna' (Elio e le Storie Tese)

Una mente bellissima

Ieri sera sono finalmente riuscito a vedere "A beautiful mind". C'è da dire che sono rimasto impresso dal fatto che, dato il periodo estivo, le reti Mediaset non abbiano riproposto le solite repliche di film o programmi talmente stupidi da portare a conati di vomito incontrollati.

Il film era davvero interessante. La vera storia di un uomo straordinario e straordinariamente pazzo allo stesso tempo. Un matematico sociopatico e schizofrenico è davvero una buona base da cui partire. Sono anche convinto che non sia stato l'unico (e non sarà nemmeno l'ultimo) a soffrire di questi problemi ed essere un genio allo stesso tempo.
Il film ha una narrazione davvero lineare, le musiche e la regia non enfatizzavano più del dovuto le poche scene di azione o di "inseguimenti" presenti. Ciò mi è piaciuto molto dato che stiamo comunque parlando della storia di un matematico, non di un supereroe anche se c'è da considerare che nel suo campo era alla stregua di un supereroe.
Se indossi una qualche tutina aderente, hai dei muscoli più grossi di un Billy dell'Ikea e fai fuori nemici con la stessa difficoltà dell'aprire un pacchetto di patatine puoi salvare il pianeta.
Se sei un emarginato, con problemi relazionali ma una mente brillante capace di stravolgere teorie vecchie di centinaia di anni puoi solo ricevere un nobel.
Con ciò voglio solo sottolineare che tutti conoscono Batman, Superman o Capitan America ma ben pochi conoscono John Nash.

Insomma, stimo molto di più John Nash non solo perchè è una persona reale ma perchè è stato capace di dimostrare che qualunque siano i tuoi problemi il Nobel potrebbe essere dietro l'angolo ad aspettarti.

Mood attuale: da lunedì mattina
Canzone attualmente in playlist: 'Corvo Joe' (Baustelle)

venerdì 22 luglio 2011

Senza titolo e anche un pò senza senso

Il lavoro nobilita l'uomo. Così si diceva nei tempi passati e tuttora cercano di inculcarci questa perla di saggezza come massima di vita.

Partiamo dal presupposto che il mio lavoro mi piace, eccome se mi piace, e quindi devo anche ritenermi incredibilmente fortunato ad aver trovato la mia strada già 6 anni fa.
Cavolo, 6 anni. Ok, non sono tanti a guardare bene però a ripensare da come tutto sia cominciato sembra davvero un tempo eterno. Eterno perchè non credevo di riuscire ad arrivare dove sono ora (non molto lontano dalla casella del "Via" ad essere sinceri) in così pochi anni. Forse anche un pò etereo perchè la il percorso per arrivare fin qua potrebbe sembrare la trama di un film.
Iniziai degli studi alternativi all'università poichè "non avevo più voglia di studiare". Credo di non aver mai sparato minchiata più grossa nella mia vita. Ho scelto uno di quelle tipologie di lavoro dove le capacità e le nozioni acquisite non possono fossilizzarsi. Chi si ferma è perduto insomma ed io sono 6 anni che non mi fermo e continuo a studiare, ad imparare a cose nuove, a metterle in pratica e a rimettere in discussione tutto quello imparato finora. Come un vero uomo di scienza, peccato che tutto ciò che ricadeva nella tipologia scientifica, quando ancora sedevo sui banchi di scuola, non mi abbia mai veramente appassionato.
L'unica scienza che mi ha appassionato e di cui mi sono innamorato è stata quella informatica.
Amici di amici ci hanno fatto conoscere. Ero veramente impacciato all'inizio, ero giovane ed inesperto. Commisi molti errori, vivevamo su mondi differenti ma piano piano ebbi modo di conoscerla a fondo e me ne innamorai perdutamente. Da allora mai l'ho abbandonata e mai l'ho tradita. In fondo è come una Musa, mi da ispirazione, mi sprona a migliorare e tira fuori il meglio di me. Non è un delirio dovuto ad una botta di caldo, ma puramente un modo giocoso per esprimere un concetto.

Adoro giocare e scherzare perchè ho la fortuna di poterlo fare. Adoro scherzare e giocare perchè altrimenti la vita non potrebbe essere così bella.

Mood attuale: sognatore
Sottofondo attuale: 'My Generation' (Limp Bizkit)

Mezzo sogno di piena estate

Il caldo fuori e il condizionatore dentro creano due situazioni climatiche totalmente differenti.
Il cielo fuori è limpido, poche nuvole e molte striature. Il cielo qui dentro è composto da lampade alogene e controsoffittature.
La gente fuori che passeggia per le strade o stende la roba ad asciugare sul balcone ed io rintanato dentro questo asettico cubo di cemento e vetro a ripetere la stessa operazione da ore ormai.

Le tante agognate ferie estive si avvicinano, manca davvero poco ormai ma come nei migliori incubi vedo la luce in fondo al tunnel e per quanto ci vada incontro, per quanto corra (disperato a volte), per quanto mi possa sembrare lì a portata di mano, questa maledetta continua ad allontanarsi.
Io sono una persona da ferie estive. Le ferie invernali non le considero neanche, neanche le prendo durante Natale.

Il Natale è sempre stata una festività "non-festività" per me. Parenti che girano in casa mia, che si siedono per mangiare, che occupano spazi che vorrei mantenere come nei restanti 364 giorni dell'anno: MIEI.
Non sono sociopatico è solo che durante le ferie/festività/ponti non mi piace dover rispolverare i parenti come dei vecchi soprammobili: solo perchè è festa mica devi tirarli a lucido, possono tranquillamente stare lì dove sono.

Sembro sempre più un sociopatico ma adoro la gente siano essi parenti, amici o estranei totali. Adoro la capacità di essere diversi gli uni dagli altri in una maniera del tutto unica, adoro il darwinismo.

La settimana lavorativa è ormai agli sgoccioli, la fidanzata è lontana da casa ed io ho un pò di tempo per me stesso che a dire il vero non fa affatto male, anzi rinvigorisce anima e corpo e ciò è fondamentalmente bene.

Mancano 6 giorni lavorativi al mio periodo di relax e pace interiore, stupenda sensazione quella di sapere che per 3 settimane non avrò problemi olimpici o meno, non dovrò inveire contro dei colleghi o perdere tempo dietro ai continui crash di Firefox & Firebug.

Più scrivo e più mi rendo conto che questo post non ha un senso. Forse non l'ha mai avuto, nemmeno quando ho cominciato a partorirlo nella mia mente, ma la mia mente è febbrile e non si ferma. Parte con un'idea che si sviluppa, si ramifica, prende scorciatoie ed imbocca rami secchi e nel tornare al checkpoint precedente, cambia di nuovo. E' tutto ciò è incredibilmente fantastico.

Ho 25 anni e fantastico come un bimbo di 5, ma ora ho molte più libertà (e anche qualche responsabilità in più) e crescere in fondo è la cosa più bella del mondo.

Mood attuale: Waiting for the weekend
Sottofondo attuale: 'Basket Case' (Green Day)