mercoledì 14 settembre 2011

Postumi londinesi

Sono recentemente tornato da un weekend londinese a base di ettolitri di birra e, sopratuttto, grandi chiacchiere coi miei compagni di avventura.

Mi trovavo a Londra con un amico per far visita ad un nostro ex-collega (e soprattutto amico).
Abbiamo passato un paio di giorni nelle campagne inglesi attorno ad Oxford (Marlow più precisamente) anche se il nostro scopo principale non era la visita turistica dei suddetti luoghi bensì il poter gustare le loro fantastiche birre in altrettanto fantastici e incredibilmente tipici pub.

Il terzo giorno invece abbiamo abbandonato le campagne e ci siamo trasferiti nell'affollatissima ma sempre stupenda Londra. Quanto mi mancava quella città. Ne avevo nostalgia, ne sono rimasto affascinato mesi fa e da allora ogni occasione buona per tornarci è sempre ben accetta.

Vorrei precisare che questo weekend non l'ho trascorso seduto in un pub 24 ore su 24 a trangugiare pinte su pinte. Ci sono anche stati molti momenti propizi in cui intavolare discorsi seri con i miei compagni di bevuta.

Alcune chiacchiere erano sul lavoro (tra l'altro tutti e 3 abbiamo condiviso lo stesso datore di lavoro) ma anche per discutere dei nostri eventuali pregi e difetti caratteriali.

Chiaramente, nessuno di noi è perfetto però è anche vero che il nostro IO mentale tende ad immaginarsi come tale. Abbiamo e sappiamo di avere dei limiti ma normalmente li mettiamo in secondo piano e non li consideriamo influenti o veramente importanti.

L'ultima sera, quella passata a Londra, eravamo solo più io ed il mio compagno di viaggio dato che il nostro amico londinese aveva altri impegni. Devo dire che, quasi incredibilmente, abbiamo cominciato a fare discorsi sempre più seri.
Da bravi italiani medi quali siamo ci siamo messi a discutere del nostro Paese, della gente che lo governa e del fatto che alla fin fine e in maniera (non troppo) velata è sempre il cittadino a prenderlo in...saccoccia diciamo!

M, che ha una decina di anni in più di me e quindi è anche più saggio, mi ha fatto velocemente notare come di questi argomenti se ne parli tanto e per quanto ci si indigni alla fine abbassiamo tutti la testa e davvero in pochi fanno qualcosa.

Forse non sarò il primo del gruppo di quelli che abbassano la testa, magari prima di farlo borbotto un pò a bassa voce. Ma la conclusione continua a rimanere sempre identica.

Questo post, e anche quelli futuri (non tutti però), serve più a me che forse a voi tutti per poter dire 'voglio alzare la testa e provare a fare qualcosa'.

Vero è che difficilmente mi troverete in prima fila alle manifestazioni di sindacati, partiti & co. ma comunque credo che cominciare ad esprimere le proprie opinioni e la propria indignazione possa servire come esempio anche ad altri.

Perchè le manifestazioni a volte non bastano per raggiungere un obiettivo. Ciò che veramente manca nel nostro Paese è la diffusione di informazione, soprattutto ora che le televisioni ed i telegiornali sono pilotati.

Le TV parlano dei problemi di coppia del nostro premier con sua moglie quando in Parlamento passano (totalmente in sordina) leggi controproducenti per l'80% della popolazione (perdonate la scarsità di fonti e riferimenti ma stiamo parlando di argomenti vecchi di un anno e la mia memoria non è così buona a riguardo).
Le TV parlano dello sciopero dei calciatori e al governo passa la manovra finanziaria 2011 con il suo aumento dell'IVA al 21%, il ritorno del ticket sanitario e la 'rimodulazione delle pensioni alte'. Vero è che questo argomento non mi tocca personalmente, però l'Italia è un Paese vecchio e seriamente non capisco come una persona che lavori per 40 e più anni e che finalmente guadagna uno stipendio tutto sommato decente debba vedersi 'rimodulata' la pensione perchè al Governo decidono di tagliare sulle spese.
Volendo tagliare le spese basterebbe azzerare le spese dei parlamentari. Iniziamo a ridurre i loro stipendi torniamo allo Statuto Albertino dove chi faceva il parlamentare non percepiva una Lira che fosse una.
Rimoduliamo le loro di pensioni che sono altissime e sicuramente non meritate. Vorrei lavorare anche io 5 anni e ricevere una pensione a vita da miliardario.

Da tutto questo sproloquio può sembrare che io sia leggermente di parte. Sicuramente è certo che non ho votato per avere il nostro caro Silvio lì dov'è, però c'è anche da dire che anche negli altri schieramenti non è che la brava gente pulluli.
Quando si parla di tagliare i loro stipendi, stranamente, sono tutti d'accordo sul votare contrario a questa 'malsana' idea.

L'unico termine che mi viene in mente dopo aver sbrodolato per bene in questo post è 'VERGOGNA'.

Mood attuale: Prima di cominciare a parlare di politica ero sereno, ora sono solo incarognito.
Canzone attualmente in playlist: 'Somebody to love' (Jefferson Airplane)

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