mercoledì 27 luglio 2011

Disservizi in corso

Recentemente ho affittato un immobile. Ho preso questa decisione poichè da quando i miei fratelli hanno spiccato il volo, il nido iniziava a stare stretto anche a me. Precisiamo che non è che mi trovassi male ma semplicemente che passare da 3 fratelli ad essere un figlio unico si fa sentire. Specialmente all'inizio.
Inoltre, dopo l'esperienza lavorativa plurimensile passata a Londra lo spazio richiesto dal mio Io si è ingrandito esponenzialmente.
Ho trovato molto divertente ed educativo dover badare totalmente a me stesso (cibo, spesa, lava e pulisci casa) per 3 mesi. Era però anche bello tornare a casa, mettere gli indumenti a lavare e magicamente ritrovarli puliti e stirati nel cassetto. Stare nell'hotel di famiglia per qualche giorno era rilassante. Una vacanza niente male ed il servizio davvero molto cortese.
L'esperienza lavorativa è poi finita e tornato a casa in pianta stabile, i "problemi" iniziali si facevano di nuovo sentire.
A volte si ha voglia e anche bisogno di tornare a casa e potersi totalmente rilassare senza altre persone in giro che vogliono interagire. Premettiamo, ciò non è un male solo che ci sono momenti in cui l'unico rumore che mi piace sentire è quello del mio stomaco quando ha fame o della tv accesa.
Di conseguenza mi rimisi a cercare casa e la soluzione più veloce e a portata di mano pareva essere quella di andare in affitto. Così cambiai i miei obiettivi e cominciai a spulciare siti su siti per trovare l'offerta a me più consona.
Centinaia di chiamate e visite immobiliari dopo trovai il mio nuovo nido. Il Mio nido.
Circa un mese fa firmai il contratto di locazione, fu qualcosa di abbastanza veloce. Un paio di firme e tutti amici come prima anzi, anche amici più di prima vista gli assegni che giravano tra il proprietario e l'agente immobiliare.
Felice come una Pasqua, il giorno dopo cominciai a stipulare contratti per luce e gas e iniziai a portare cose nel mio appartamento. Utensili da cucina, strofinacci, pentole, piatti, bicchieri, tovaglioli, sottobicchieri, scolapasta. Insomma, tutto il necessario.
Dal punto di vista logistico e teorico tutto era molto semplice considerando anche che i contratti li feci totalmente via web senza neanche alzare il sedere dalla sedia dell'ufficio. Pura fantascienza per quanto siamo abituati alle tipiche procedure contrattuali italiane.
Ebbro di tutta questa felicità cominciai inoltre ad informarmi sul cosa fare e sui dati necessari per i diversi contratti.
Per il contratto luce è stato tutto molto semplice dato che il contatore si presentava nuovo di zecca e tutti i dati (soprattutto l'ID contatore) erano a portata di mano.
E con il gas che sono cominciate le varie magagne. Innanzitutto il contatore era piombato e non avevo modo di risalire al famoso PDR (l'ID di quest'altro contatore). Chiamai quindi il nuovo fornitore del gas per chiarire questo punto che mi rimbalzò verso il vecchio distributore che era Iren (la vecchia AES). Voglio specificare il nome perchè serva in un qualche modo da monito ad altre persone. Ora spiego meglio il perchè.
Chiamai il call-center Iren che mi spiegò che il famoso PDR non poteva darmelo. Credendo all'operatore dell call-center richiamai il nuovo fornitore che mi spiegò che quel dato è fondamentale per procedere con l'adesione e soprattutto loro DEVONO darmelo.
Un pò scocciato chiamai nuovamente Iren che mi ripetè "non posso darle il PDR" ma poi aggiunse "perchè non è questo il numero da chiamare". Piano piano la verità veniva a galla. Chiamai così il nuovo numero che, stranamente direi, mi rispose "non posso darle il PDR" ma, anche loro aggiunsero, "telefonicamente. Deve andare agli sportelli".
Dopo mezz'ora di telefonate (naturalmente a pagamento) riuscii a capire dove recarmi per avere questo maledetto codice.
In pausa pranzo corsi verso gli sportelli Iren dove, inizialmente, mi fu subito detto da una promoter che quel dato non potevo averlo. A quel punto ero già pronto a tirare il collo di qualche dipendente. Fortunatamente la signora in reception evitò di dare corda alla prima signora in questione e mi diede il numero per lo sportello interessato.
Leggo il biglietto e scopro di avere 39 persone davanti ed ingenuamente pensai: "beh, è un servizio privato, gli sportelli qui funzioneranno". Mai errore fu più grosso aggiungerei. Su 14 sportelli presenti ben 8 erano chiusi. Tra l'altro l'unica tipologia di sportello a mia disposizione era quella condivisa con gli utenti che devono anche attivare dei contratti. Ciò significa che non esiste uno sportello per le informazioni veloci ma bisogna mettersi in coda ed aspettare.
Dopo 2 ore arrivò il mio turno e tempo 1 minuto ero già fuori da lì con tutti i dati necessari. Un pò spazientito ma comunque con il PDR magico tornai in ufficio.
In seguito all'adesione di entrambi i contratti ricevetti via mail tutti i dati necessari ma una riga dell'intero testo mi insospettì particolarmente, quella relativa al dover aspettare 10 giorni lavorativi prima che la pratica venisse realmente elaborata così da facilitare un'eventuale rescissione.
Interessante che di questo dato nessuno ne parli. Tralasciando questo piccolo particolare, approfittai dei giorni successivi per avere maggiori informazioni su questi giorni e, soprattutto, per cercare di eliminarli.
Fu impossibile e l'operatrice del call-center tentò inoltre di spiegarmi che quello è il tempo minimo perchè la pratica fosse inserita nel sistema.
Cavolo, 10 giorni per inserire 4 dati? A saperlo gli prestavo il mio Commodore64, sicuramente più performante dei loro sistemi!
I 10 giorni passano ed un pò preoccupato ieri decido di chiamare il mio nuovo fornitore (che si è sempre dimostrato molto cortese ed affidabile).
Per quanto riguarda il contratto elettricità mi spiegano che sarebbe stato attivato al massimo nelle 48 ore successive. Bene, buona notizia!
Richiamo nuovamente per il contratto gas questa volta e con mio sommo piacere scopro che nonostante l'adesione al contratto sia stata fatta il 7 Luglio scorso, Iren ha accettato la pratica solamente il 14 Luglio.
"Come scusa?Non ho ben capito.." questa è stata la mia immediata reazione con l'operatore. Poverino, "ambasciator non porta pena" però sono cominciate a girarmi da quel momento. Ben più di quanto già non facessero in precedenza.
Cerco di farmi spiegare meglio la situazione e praticamente scopro che, come i bambini alle elementari, Iren sta cercando di rallentare la pratica così che a me passi la voglia di cambiare gestore (succede molto spesso la stessa cosa con gli operatori telefonici). Quindi capisco che non avrò il gas entro la fine di questa settimana, che tutto sarà spostato almeno alla prossima. Piccolo particolare, io dalla prossima settimana non sarò più reperibile. Sono in ferie e manco il Papa può disturbarmi in quei giorni.
L'operatore non riesce neanche a consolarmi poichè fin quando Iren non fa un passo avanti loro sono fermi ad aspettare ed io aspetto e lo piglio pure in saccoccia.
Ed io che credevo che essendo ormai un servizio privato, la qualità del prodotto fosse migliore. Mi sbagliavo su tutta la linea.
Alle aziende italiane non importa niente del consumatore finale. Non importa loro se l'utente da loro riceva un servizio o un disservizio.
Per scrupolo oggi sono passato da casa per controllare se la luce fosse stata attivata. Avevo le dita incrociate per tutto il tragitto ufficio-casa. Guidavo col naso praticamente.
Arrivo in cantina e mi piazzo davanti ai contatori. La scena si svolge quasi al rallentatore. Il mio sguardo cade esattamente su di lui. Faccio un passo avanti. Ne faccio un altro e metto la mano sulla leva magica. La tiro su. Ero talmente teso che ci ho impiegato un paio di secondi prima di lasciarla andare e notare l'esito della mia operazione. Stacco lentamente la mano e mi accorgo che come per magia la leva sta su. Come lessi su un vecchio libro "E luce fu".
Da quel momento ho cominciato a muovermi ed a pensare al doppio della velocità. Sono corso dentro casa a provare tutti gli interruttori e soprattutto a spegnere tutte le luci. Non ci accorgiamo di quanto luce e gas siano ormai fondamentali finchè non possiamo accedervi in tutta semplicità.

Mood attuale: Più felice di stamattina, ma comunque ancora alterato verso Iren
Canzone attualmente in playlist: 'My Generation' (Limp Bizkit)

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